Letture: “Due gradi e mezzo di separazione”
“Due gradi e mezzo di separazione” di Domitilla Ferrari è un libro che ho visto su Twitter e acquistato subito. Mi è bastato leggere le poche righe introduttive per capire che l’avrei subito divorato. E così è stato. Il networking, la creazione di relazioni non opportunistiche basate sulla voglia di conoscere e condividere, il dare prima di ricevere, sono un qualcosa in cui credo fortemente. Il network sociale è un qualcosa che viene prima dei social network. Il libro si legge facilmente e tutti i paragrafi sono densi di significato. In “Due gradi e mezzo di separazione” si parla di networking, di come la rete di conoscenze sia oggi più che mai fondamentale. Entrare in contatto e mantenere relazioni, scambiare idee, conoscenze, stringere e consolidare rapporti facilita il lavoro, migliore la vita e dunque anche il business. Domitilla Ferrari secondo me ha scritto un libro che insegna un pò alla vita prima di tutto, a come mantenere buoni rapporti con gli altri, alimentarli e costruirli creando valore per se stessi e per gli altri “nodi della rete”; nel modo migliore possibile, ovvero basandosi sulla trasparenza e la sincerità, sul trasmettere conoscenza e condividerla, sul dare prima di ricevere, sul sostenere gli altri incondizionatamente e non per sperare di ottenerne qualcosa in cambio. Si può fare networking partendo da relazioni reali, ma non solo. La rete di conoscenze si alimenta (anche) sul web. Il networking online non differisce molto da quello offline e i social network facilitano la possibilità di comunicazione, la velocizzano.
“Basta con le distinzioni tra online e offline: Internet è fatta di persone come me e come te. Persone che fanno rete, in Rete”
Per creare una buona rete relazionale bisogna dedicarsi agli altri senza che ti venga chiesto. Una rete di contatti, una rete sociale si alimenta con quello che viene dato alla rete. I social media e il web sono parte integrante di una economia collaborativa e condivisa. Se crei una buona rete ed hai una buona idea il tuo network ti aiuterà nella realizzazione. Oggi in un’epoca post moderna, in una economia liquida, dove nulla di solido esiste quasi più, dove il lavoro è sempre più interstiziale, costituire dei team flessibili e composti all’occorrenza è sempre più necessario. E avere un buon network di conoscenze alle spalle aiuta, velocizza la circolazione delle idee e la sua realizzazione. Basta unire i nodi della tua rete che sai gestire e alimentare, costantemente, non perchè sia un obbligo, ma perchè ti piace. E Internet non ha fatto altro che ampliare le possibilità di condivisione, di scambio della conoscenza, la socialità. Dialogo, relazione, conversazioni sono insiti nel web 2.0.
“I social media hanno imposto alle aziende di dialogare ed essere più oneste con i loro clienti”
Il network di relazioni che instauro dà valore anche agli altri, alla rete di conoscenze che creo.
I networker sono le persone che mettono in contatto gli altri tra loro e non tutti con sè. Io non sono al centro del mio network, ne sono parte.
I social media e il web 2.0 abbreviano i gradi di separazione tra le persone. E più collegamenti riusciamo a creare più aumentano le opportunità. Rapporti sinceri, rapporti solo con chi senti vicino, rapporti trasparenti sempre: sia online che offline, anche dicendo no, se del caso. Perchè la sincerità è alla base per costruire la tua rete che ti aiuterà a crescere. In “Due gradi e mezzo di separazione” si parla di buone pratiche e di norme di comportamento. Di consigli sull’utilizzo dei principali social media (Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram, Foursquare, ecc) e di web, di ascolto, di come instaurare dei buoni rapporti con gli altri.
Il network relazionale, web e social media, ci aiutano. La privacy? Basta settare nel modo corretto le impostazioni sui canali che gestiamo.
Un libro da leggere. E rileggere per me.